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Finistère, a due passi dall’Oceano: una smart community apre scuole di videogames

Finistère, a due passi dall’Oceano: una smart community apre scuole di videogames
Nell’estremo occidente della costa bretone sorge Le Petite Sadie, scuola per futuri inventori di videogames che combina sostenibilità e uso razionale della tecnologia
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Durante il
Festival della Resilienza 2016
promosso da
ProPositivo,
la rete degli oltre 8000 Giornalisti Nell'Erba, dei 21 canali di giornalismo partecipativo locale di Cittànet, in collaborazione Openhub, il LIS del Dip. di Comunicazione e Ricerca Sociale dell' Università ”La Sapienza« e una giuria di professionisti proveniente dalle maggiori testate italiane, ha promosso un Contest Giornalistico nazionale alla ricerca dei migliori esempi virtuosi, propositivi e resilienti nel contesto dello sviluppo delle comunità locali. La giuria composta da Roberto Giovannini (La Stampa), Poala Bolaffio (FIMA), Simone Pieranni (Il Manifesto), Antonio Cilli (CittàNet), Alfredo Macchi (Mediaset) ha selezionato quattro vincitori. Questo è uno degli articoli premiati.

Finistère, luogo di confine, di più: dove l'ultima riva sprofonda nell'oceano. La frontiera tra la Francia e il Regno Unito, si trova in fondo all'Atlantico, a metà strada tra Dover e Calais. Un mare freddissimo per chi guarda dal Mediterraneo. Ma è proprio nei villaggi sulle sponde dell'Oceano, nella Bretagna più occidentale che idee visionarie, che sembrano poter abitare solo in certi racconti di James Graham Ballard, prendono vita e procedono con piede di danza, si vestono di creatività e tecnologia, creano partecipazione, istruzione, cultura, collaborazione e qualità di vita.

Qui, dove nessuno solo qualche anno fa lo avrebbe mai immaginato, nell'estremo occidente della costa bretone, è diventato possibile realizzare una vita sostenibile, solidale, con ritmi più personali. A Plougasnou, una cittadina sull'Atlantico con 3300 abitanti, è arrivata la Petite Sadie, una principessa bambina, che ha fatto un passaggio anche in un episodio firmato Disney, ha dato il suo nome a una scuola per futuri inventori di video game. All'inizio era frequentata solo dagli allievi del Collège de Plougasnou e del Lycée Tristan Corbière di Morlaix. Oggi da Plougasnou La Petite Sadie coinvolge gli studenti di molti licei del nord della Francia, e persino a l'Île de la Réunion, l'isola dell'Oceano Indiano, dipartimento francese d'oltremare a est del Madagascar.

Laurent Brinon, imprenditore e inventore di video giochi per professione, racconta questa storia di sperimentazione in un luogo che sta diventando tra i più interessanti delle comunità intelligenti in Francia, per creatività, utilizzo razionale della tecnologia, e in particolare per la grande cura della qualità della vita individuale e collettiva. Laurent oggi guida una moltitudine di giovani che lo seguono da luoghi diversi e anche lontani, con il sogno realizzabile di creare loro stessi delle storie animate che diventano video giochi, con la loro creatività e l'attitudine alla condivisione e collaborazione.

DALL'ISOLAMENTO DELLA GRANDE CITTÀ ALLA COMUNITÀ CREATIVA

Il ritorno a Plougasnou di Laurent risale oramai al 2014, una decisione presa con altri imprenditori del settore dell'audiovisivo, dell'informatica, del design interattivo e dei social network. Corentin, Cyrille, Alain, e Laurent si incontravano quasi ogni giorno sul video dei loro computer chiamandosi attraverso Skype, avevano frequenti contatti sui social network.

Ognuno lavorava da casa propria nelle grandi città, a Parigi a Nizza, a Lione. Erano però consapevoli della percezione di vivere un singolare isolamento. Sono tornati a casa loro, proprio a Plougasnou, con il desiderio di creare una comunità ”smart«. Nel villaggio delle proprie origini, nel dipartimento del Finistère. La loro idea imprenditoriale si chiama L'Embarcadère. Lo slogan racconta molto di loro: ”Come essere imprenditori in riva al mare«.

E' così che in questa avventura le solitudini diventano comunità felici e si trasformano in idee e nuove architetture sociali. I fondatori dell'Embarcadère, lavorano con le tecnologie più evolute e s'impegnano vigilando sulla trasformazione dei luoghi e della comunità tutta. Laurent porta avanti con successo la sua scuola di video game, Corentin Biette al Café du Fle, realizza laboratori di scrittura sul web in francese e altre lingue straniere, insegnando ai propri clienti; Cyril Rousselet è designer interattivo, impegnato nello sviluppo di piattaforme internet e applicazioni web e mobile; Alain Rey consulente e coach, accompagna coloro che hanno progetti innovativi purché puntino allo sviluppo del territorio in particolare della Bretagna occidentale.

”Noi eravamo isolati, rinchiusi a casa, adesso invece condividiamo uffici, strutture, caffettiere, connessioni web, ci scambiamo idee ogni giorno, pratiche da mettere in comune, sperimentiamo comportamenti, azioni e metodologie. - raccontano i quattro dell' Embarcadère - Soprattutto abitiamo in un posto magnifico, sul mare, con la fortuna di una qualità della vita eccellente«.

Lavorano con clienti francesi, ma anche inglesi, brasiliani, polacchi, croati, sloveni. ”Da Plugasnou lavoriamo per il mondo intero«, ammettono sornioni, nascondendo appena una punta di orgoglio. Un'iniziativa che sta attirando interesse da varie parti del mondo, ma soprattutto fa da apripista allo sviluppo di altre comunità in paesi e villaggi, considerati decentrati, un tempo abbandonati dai più giovani. In Francia è attivo il movimento ”Smart village« i villaggi intelligenti, dove si realizza una nuova maniera di gestire e animare i territori, facendo leva sul vigore dell'unità territoriale di base, il comune. Punto di partenza per sviluppare la qualità del vivere sotto il segno della benevolenza, senza pregiudizi.

Un fenomeno che gestisce il cambiamento da un modello sociale a un altro, proprio come le Transition Towns, quei luoghi, città e comunità che nascono dall'iniziativa dei propri cittadini che diventano gli attori della transizione.

INVENTORI DI VIDEO GIOCHI IN RIVA ALL'ATLANTICO

La scuola di video giochi la Petite Sadie, oggi è la realtà più conosciuta di Plougasnou anche a livello internazionale, Laurent ha cominciato riunendo ogni mercoledì pomeriggio nei locali della biblioteca comunale, i ragazzi che avevano voglia di inventare i propri video giochi: ”Insegnavo loro come creare un gioco e programmare in tre dimensioni sul video del computer, la loro immaginazione«.

Il sogno di Laurent si sta avverando: da Plougasnou si dipana una rete di scuole che

insegna agli adolescenti come creare di sana pianta un video game raffinato ed educativo, che fa riferimento alla storia del territorio, che crea un network fatto di esperienze originali e competenze innovative.

”La costruzione dei video giochi è un modo d'imparare davvero multidisciplinare: si apprende l'arte del racconto, per disegnare s'impara la matematica, la grafica, si approfondisce la storia, la geografia, l'informatica, per arrivare alla costruzione di uno storyboard, sino alla produzione, e non finisce qui, ”continua Laurent.

Gli studenti della Petite Sadie traggono ispirazione delle visite nei boschi, nella foresta di Brocéliande, terra della Tomba di Merlino, uno degli scenari della storia di Re Artù, l'eroe che difese i bretoni dall'invasore tedesco. Quando il mito entra nel video game, non può mancare lo studio dei simboli, delle dinamiche storiografiche, che prenderanno corpo nella narrazione, attraverso disegni animati ed effetti speciali.

La Petite Sadie, e il suo creatore con gli allievi più appassionati, sono spesso invitati in altri comuni della regione, che vogliono creare altri sedi della scuola, ma anche in città nell'altra sponda della Manica, e recentemente all'Île de La Réunion. Esiste già un partenariato informale con la ”Grande école du numérique« nella città di Saint Pierre, un'iniziativa certificata dal Ministero dell' Éducation Nationale francese. Anche in questo caso c'è di mezzo la transizione, infatti queste scuole digitali su territori come La Réunion, nascono con l'intento di superare il divario digitale esistente tra le diverse generazioni, in una logica d'inclusione dei cittadini attraverso l'istruzione sulle tecnologie digitali.

Oltre ai rappresentati istituzionali della regione, e di altre istituzioni francesi, sono arrivati anche gli investitori stranieri, al di là della Manica, a interessarsi al progetto intero dell'Embarcadère e della scuola. Ma per il momento i protagonisti di questa avventura restano prudenti: ”Il nostro progetto di vita viene prima di tutto. Se ne riparlerà quando anche qui ci arriverà la banda larga, al momento facciamo tutto con l'adsl e nessuno se ne lamenta«.

In tutta Bretagna i lavori per portare la fibra ottica in tutte le città e i piccoli comuni sono in grande fermento: l'investimento supera i 430 milioni di euro, una prima tranche - il 20% - serviranno per 60 mila connessioni programmate entro il 2016, si continuerà per raggiungere una copertura importante dei quattro dipartimenti bretoni sino al 2018, per il 2030 dovrebbero essere spesi più di due miliardi di euro.

TECNOLOGIA SOSTENIBILE, SOLIDARIETÀ E QUALITÀ DELLA VITA

L'obiettivo degli imprenditori dell'Imbarcadére, e di altri che si aggiungono in cittadine e borghi vicini, è un progetto condiviso per coltivare valori legati all'altruismo e alla solidarietà. ”Desideriamo fare del nostro meglio affinché la regione si sviluppi, sia all'altezza di un livello d'innovazione che possiamo mantenere senza spostarci continuamente e andare in città. Noi qui siamo in grado di organizzare aperoswebs molto seguiti, su argomenti che riguardano la vita quotidiana delle persone interessate all'imprenditorialità«, affermano da Plougasnou.

Praticano un'esperienza di vita valoriale, proprio come è scritto nel manifesto Smart Village: ”La città intelligente respinge quei fenomeni di concentrazione urbana che portano con se conseguenze negative, come la solitudine, l'inquinamento, lo stress, la povertà, la criminalità, la ghettizzazione«. E' un progetto che intende offrire spazi di opportunità, per vivere in modo diverso, creando un equilibrio tra città e campagna. In questo caso tra la città e il mare.

E' un pensiero utopistico? La resilienza, la frugal economy sono temi affrontati dagli economisti, con gli esperti della pubblica amministrazione che guardano le metodologie, gli strumenti per realizzare progetti resilienti. I sindaci dei piccoli comuni francesi, sono coinvolti in reti e associazioni per prendere le giuste decisioni, essere accanto ai cittadini e alle loro iniziative, che diventano vincenti soltanto se provengono dal basso. Anche una sola buona pratica, legata all'energia, alla riqualificazione di un borgo abbandonato attraverso un'iniziativa culturale, è un seme fecondo per far nascere una comunità ”smart«.

Per restare in Bretagna, l'Association Bruded è una rete che riunisce le municipalità e le comunità locali, che s'impegnano nella realizzazione concreta dello sviluppo sostenibile e solidale. Attraverso il network i rappresentanti delle collettività bretoni animano la condivisione e lo scambio delle buone pratiche per andare avanti nei progetti per le comunità. Il lavoro più importante è avere uno sguardo di attenzione e sostegno su ciò che i cittadini creano, per aiutarli con investimenti, infrastrutture e risorse di vario tipo al momento giusto, quando una loro iniziativa comincia a essere matura, pronta a coinvolgere un numero crescente di persone.

NELLA BIBLIOTECA COMUNALE BATTE IL CUORE DELLA COMUNITÀ

Luoghi come Plougasnou, fazzoletti di terra sull'Oceano Atlantico, baie battute dalle mareggiate, con i porti disseminati di vele bianche pronte a tagliare il vento, con i giardini all'inglese delle eleganti maison bretoni sulla costa, diventano spazi ideali per condividere passione, realizzare scelte di vita alternative, con ritmi più personali. Gli imprenditori dell'Embarcadère, lavorano insieme sotto lo stesso tetto, in poco più di 80 metri quadrati, divisi in più stanze, il tutto su un piano che si trova sopra la biblioteca comunale.

Il tempo della loro vita da telelavoratori è un ricordo lontano, quando lavoravano dalla propria abitazione, dovevano ricevere a casa propria, i fornitori e i clienti. A Plougasnou mettono in comune e scambiano soprattutto il proprio savoir faire. Le spese di affitto, ammontano a 75 euro al mese, che ognuno di loro paga al municipio. ”Realizzando un modello di decentralizzazione come il nostro, si resta lontano dall'inquinamento, dai costi improponibili degli affitti di Parigi o Lione, dal traffico cittadino, e da tutto dallo stress che ne consegue, ritrovando anche il tempo perduto negli spostamenti ”, sostengono i quattro imprenditori di Plougasnou.

I network Smart Village e Transition Town creano e condividono pratiche di frugal innovation, sembra proprio il caso di Plougasnou. Gli imprenditori dell'Embarcadère ci tengono a mantenere una modalità personale per il loro progetto: ”Vogliamo lavorare con semplicità, senza grandi sovvenzioni, con pazienza e tempi giusti, per dare corpo e anima alle nostre intuizioni«.

”Abbiamo una bella vita qui - dice Laurent - l'essere imprenditori ci dà libertà nell'uso del tempo, per andare a prendere i nostri figli a scuola, per fare del surf, passeggiare all'aria aperta«.

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