Feldheim – Il comune senza disoccupazione che si produce il 100% dell’energia

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FELDHEIM, Germania (AP) – Questo piccolo paesino di neanche 50 abitazioni, con qualche fattoria sparsa e nel cuore della Germania rurale, sembra un luogo insolito per una rivoluzione. Persino ambientalisti, esperti, politici da El Salvador, Sud Africa e Giappone seguono ormai Feldheim da anni nel suo tentativo (riuscito) di dar vita al sogno tedesco:  un futuro completamente sostenibile e alimentato dal rinnovabile. In particolare i giapponesi, in seguito al disastro di Fukushima, ricercano esempi di sviluppo alternativo per la ricostruzione.

La cancelliera Angela Merkel ha infatti dichiarato che entro il 2050 l’80% dell’energia tedesca sarà prodotta interamente da fonti rinnovabili. Lo sviluppo del rinnovabile dipende da un giusto mix di risorse, come i sussidi o gli incentivi governativi per esempio, raddoppiati negli ultimi anni in Germania (38 miliardi di Euro investiti nel 2011). Questo ha portato ad un aumento delle tasse ma ha portato anche a 370 mila nuovi posti di lavoro e conferito la leadership internazionale della Germania nello sviluppo energetico, una nazione che nonostante stia dismettendo i propri impianti nucleari sta esportando più energia che in qualsiasi altro periodo storico.

Tuttavia Feldheim non ha avviato la propria rivoluzione attraverso la volontà governativa. I cittadini hanno deciso di investire nel proprio futuro, versando 3000 euro a testa per rendere il comune autosufficiente energeticamente sfruttando vento, sole, e biogas per il riscaldamento. Quest’ultimo è un investimento di circa 1,7 milioni di euro per riconvertire escrementi e rifiuti organici nel 10% dell’energia sfruttata dal paese. Feldheim ha creato la propria rete elettrica locale, indipendente dalla rete nazionale e dalle sue tariffe, e dotato il comune di distributori di corrente per la ricarica delle auto elettriche. L’assenza di distributori di fonti alternative è spesso uno dei principali motivi per cui, nonostante gli incentivi individuali, molte persone continuino a scegliere i carburanti fossili. Dopo qualche tempo il loro investimento è stato ammortizzato dalla vendita dell’energia in eccesso e oggi gli abitanti dispongono di energia a costi del 30% inferiori e sono soggetti a esenzioni o incentivi finanziati dai profitti della produzione. Non solo, Feldheim ora ha un tasso di disoccupazione pari a zero, a differenza dei paesini circostanti in cui si raggiunge persino il 30%.

Molti direbbero che per un comune così poco popolato sia facile ottenere certi risultati e che non si possa paroganare una simile realtà in contesti più ampi. Sta di fatto che son ancora tante le piccole comunità in perenne spopolamento in Europa, mentre Feldheim è un esempio reale di come la volontà di una comunità, da sola, per quanto piccola, possa sostenersi autonomamente contro la morsa della crisi internazionale; possa sconfiggere l’incubo della disoccupazione e al tempo stesso lanciare una rivoluzione di portata mondiale. Una rivoluzione che solo la volontà potrà applicare in relatà più grandi, non certo lo scetticismo di fronte ai risultati.

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