L’ ultima strega al mondo non fu torturata e bruciata viva nel medioevo, ma nel 1895, in Irlanda, per mano dei familiari. Fu accusata dal marito di essere una “changeling”, ovvero di essere stata impossessata da una fata demoniaca, solo perché inizio a truccarsi e spendere tempo a curare i suoi capelli e la sua estetica.
Nel 2020 le streghe non hanno ancora smesso di essere bruciate, sfregiate con l’acido, torturate o uccise per motivi simili. Il 2020 è stato l’anno peggiore per la componente femminile negli omicidi, circa il 40%, la più alta di sempre. Son 91 i femminicidi in Italia nell’ultimo anno, quasi uno ogni 72 ore, di cui l’89% (9 su 10) ad opera di parenti o persone care.
Per l’8marzo, nella giornata internazionale della donna, vorremo ricordare il senso più profondo della parola “femminismo”, un concetto fondamentale non solo per l’emancipazione delle donne ma anche degli uomini, spesso vittime dello stesso machismo con cui son stati nutriti.
Oppure proviamo a pensare a coloro che tutt’ora provano a far passare le femministe come streghe, come “maschiacci”, sminuendone e tentando di vanificarne le conquiste, a partire dalle cose più piccole, come la definizione dei propri mestieri al femminile, cosa che tutt’oggi, non solo uomini, ma molte donne non riescono ad accettare o comprendere.
Essere femminista perciò non significa dare di più alle donne rispetto agli uomini, ne voler cambiare il passato, significa dare lo stesso a entrambi, singifica voler incidere sul futuro. Il femminismo non è una cosa da donne, è una prerogativa di tutti gli esseri che vorrebbero definirsi “umani”.
“Gli uomini ignoreranno sempre la loro vera natura finché non lasceranno le donne libere di realizzare la propria personalità.”(Indira Gandhi) .