Vita di Antonio Gramsci

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LATERZA – Un ritratto di Gramsci «a figura intera, con i tuffi del sangue e della carne». Pubblicato per la prima volta nel 1966, sconvolse l’ortodossia comunista, che di Gramsci vedeva o voleva far vedere solo «la testa», e da allora non è mai invecchiato, anzi in un certo senso ha ricevuto sempre nuova freschezza dai materiali inediti su Gramsci via via ritrovati. Il libro è stato tradotto, oltre che in tutte le lingue europee, anche in arabo, giapponese e cinese. Dalla biografia di Gramsci – considerata un classico insuperato nell’ambito degli studi gramsciani – all’incredibile storia della famiglia di Rosselli, dal racconto della vita avventurosa di Emilio Lussu al ritratto dell’anarchico Schirru e del grande italiano Ernesto Rossi, dalla biografia di Berlinguer a quella diBerlusconi – unico personaggio dissonante della galleria – si compone lo straordinario romanzo del Novecento italiano, nell’alternanza di tragedia e poesia, passioni pubbliche e questioni private, elaborazione intellettuale e vissuto esistenziale. Perché i libri di Fiori ci restituiscono non solo grandi accadimenti – il fascismo, lo stalinismo, la Resistenza, la guerra, le grandi speranze della ricostruzione democratica e le disillusioni di fronte al nuovo populismo telecratico – ma ci raccontano anche le forti passioni umane, morali e affettive che animano i protagonisti di queste storie, i loro drammi sentimentali, le inevitabili ferite che contrassegnano le vite ribelli.

E quando i documenti storici non bastano – è il caso di Uomini ex – Fiori sceglie la strada del romanzo per raccontare ciò che le carte non possono dire, ossia lo strano destino di un gruppo di comunisti italiani espatriati a Praga e dimenticati dalla storia. Come tasselli di un unico affresco, questi libri restituiscono la vicenda della sinistra italiana nelle sue varie declinazioni, nelle indiscutibili conquiste e nei conclamati fallimenti, con un ruolo non casualmente preponderante del liberal-socialismo incarnato dai fratelli Rosselli, da Rossi e da Lussu. Un’eredità politica e culturale che vale la pena riscoprire sulla spinta di una scrittura appassionata e avvincente.

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